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26 Jan
26Jan

Tasse prestabilite per 4 milioni di partite Iva in cambio di zero controlli. È questo lo “scambio” previsto dal governo con il concordato fiscale approvato ieri nell’ambito della delega fiscale. Ecco come potrebbe funzionare.


La misura si rivolgerà a 4,1 milioni di partite Iva. Da una parte ci sono i 2,4 milioni in regime di Isa, cioè sottoposti alle “pagelle” del Fisco, sia gli 1,7 milioni di forfettari. La novità del testo varato ieri è che per quanto riguarda il primo gruppo vengono inclusi tutti i soggetti, non solo i contribuenti considerati più “affidabili”, con un punteggio dall’8 in su. Il concordato varrà quindi anche per chi è sotto questa soglia. 


A partire dal 15 luglio il software dell’Agenzia delle Entrate renderà disponibile alle partite Iva potenzialmente interessate la “proposta” elaborata, cioè l’ammontare delle imposte da versare. A quel punto si avranno quattro mesi di tempi, fino al 15 ottobre, per decidere se aderire o meno. In caso di adesione, al 30 novembre 2024, occorrerà versare il saldo delle imposte 2024.

I forfettari

Per le partite Iva in regime forfettario il concordato sarà applicato in via sperimentale soltanto per una annualità (due anni per gli altri). A partire dal 2025 invece anche per questa categoria diventerà biennale. 


Gli esclusi

Il decreto dettaglia poi un elenco di “esclusi” dalla misura. Tra questi quelli condannati per una serie di reati dettagliati dal decreto legislativo 74/2000, quelli condannati per false comunicazioni sociali, riciclaggio o autoriciclaggio (se reati commessi nei tre anni precedenti. Esclusi dal “patto” anche quanti non hanno inviato dichiarazione dei redditi in uno dei tre anni di imposta precedenti. 







FONTE: Repubblica.it

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