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16 Oct
16Oct

Ricordiamo che con emendamento approvato in Commissione Finanza della Camera si dovrebbe prevedere la possibilità di spalmare su più mensilità il pagamento del secondo acconto IRPEF dovuto dai titolari di partita IVA.

Tale opzione, da tempo obiettivo di una riforma fiscale, volta a garantire una distribuzione del carico delle imposte nel corso di più mesi dell’anno, trova ora spazio nella legge delega.


 Il testo dell'emendamento volto alla rateizzazione del secondo acconto IRPEF non modificherebbe però le modalità di determinazione e di calcolo (storico e previsionale).

La Commissione Finanze della Camera ha approvato vari emendamenti nella seduta conclusiva del 29 giugno scorso.

Tra le novità, di rilievo, quella riguardante la possibile rateizzazione del secondo acconto IRPEF. Il pagamento rateale anche per il secondo acconto delle imposte sui redditi dovuto nel mese di novembre, da tempo ipotizzato, è orientato a garantire una distribuzione del carico fiscale nel corso dell’anno.

La nuova previsione per gli acconti dovrebbe prevedere la rata di novembre rateizzabile fino a giugno e la distribuzione su più mesi non dovrebbe gravare sui conti pubblici.


 

Ricordiamo che i contribuenti che presentano la dichiarazione dei redditi devono versare le imposte, utilizzando il Modello F24, entro determinati termini, che variano a seconda della tipologia di contribuente:

  • persona fisica, 
  • società di persone,
  • società di capitali o ente equiparato

In generale, i versamenti delle imposte sui redditi (Irpef o Ires) avvengono in 2 fasi:

  • il saldo relativo all'anno oggetto della dichiarazione
  • e l’acconto per l’anno successivo, che va pagato in una o in due rate, a seconda dell’importo.

Salvo proroghe, il saldo che risulta dal modello Redditi PF e l’eventuale prima rata di acconto devono essere versati entro il 30 giugno dell’anno in cui si presenta la dichiarazione, oppure entro i successivi 30 giorni pagando una maggiorazione dello 0,40%. La scadenza per l’eventuale seconda o unica rata di acconto è invece il 30 novembre. L’acconto Irpef è dovuto se l’imposta dichiarata in quell'anno (riferita, quindi, all'anno precedente), al netto delle detrazioni, dei crediti d'imposta, delle ritenute e delle eccedenze, è superiore a 51,65 euro.

L’acconto è pari al 100% dell’imposta dichiarata nell'anno e deve essere versato in una o due rate, a seconda dell’importo:

  • unico versamento, entro il 30 novembre, se l’acconto è inferiore a 257,52 euro
  • due rate, se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro; la prima pari al 40% entro il 30 giugno (insieme al saldo), la seconda, il restante 60%, entro il 30 novembre.

Il saldo e la prima rata di acconto possono essere versati in rate mensili (l'acconto di novembre deve essere pagato in unica soluzione). 

In ogni caso, il versamento rateale deve essere completato entro il mese di novembre. Secondo le anticipazioni, quanto previsto dalla delega fiscale, dovrebbe introdurre, già dal prossimo novembre la possibilità di pagare a rate l'acconto di novembre 2023 per una platea di P. IVA che rispettino un requisiti reddituale.





FONTE: Fisco e tasse


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