Il Decreto Milleproroghe Dl n 202/2024 è stato approvato dal Camere e Senato ed è atteso in Gazzetta Ufficiale.
Tra le novità, vi è la proroga dei termini di pubblicazione relativi alle delibere di approvazione delle aliquote e dei regolamenti IMU per l’anno 2024, in deroga ai termini ordinari di cui all’art. 1 commi 762 e 767 della L. 160/2019.
Questo comporta che potranno essere dovuti, per i contribuenti dei Comuni ritardatari, il pagamento di un conguaglio per l'IMU 2024 da corrispondere entro il 28 febbraio.
Si evidenzia fin da subito che la norma contenuta nel Milleproroghe è una riproposizione di quanto previsto l'anno scorso a seguito della sanatoria per le delibere comunali tardive introdotta in un comma delle Legge di Bilancio 2024.
Tale disposizione, privista dai commi 72 e 73 dell'art 1 della Legge n 213/2023 o Legge di bilancio 2024, sanava la posizione dei Comuni ritardatari, rispetto all'approvazione delle delibere per l'imposta municipare propria.
Ora con il comma 2-bis dell’art. 1 del DL 202/2024, sono considerate tempestive, e dunque efficaci per calcolare l’IMU:
I contribuenti possono consultare l'elenco delle delibere dal sito del MEF.
Con questa norma introducenda, si possono verificare come l'anno scorso, due casistiche:
Qualora per effetto di ciò dovesse risultare una maggiore IMU per il 2024 la differenza andrà corrisposta entro il 28 febbraio 2025, senza sanzioni e interessi, qualora venga saltata tale data, sarà ancora possibile effettuare il pagamento con anche sanzioni e interessi.
Il conguaglio straordinario può essere effettuato, in alternativa, mediante modello F24, bollettino postale o, laddove predisposta, la piattaforma PagoPA.
Se con l’applicazione dei regolamenti e delle aliquote recate dalle delibere prorogate, l’importo dovuto a titolo di IMU 2024 risultasse inferiore a quanto già pagato, il rimborso del tributo locale versato in eccedenza spetta secondo le regole ordinarie e in particolare, ai sensi dell’art. 1 comma 164 della L. 296/2006 “Il rimborso delle somme versate e non dovute deve essere richiesto dal contribuente entro il termine di cinque anni dal giorno del versamento, ovvero da quello in cui è stato accertato il diritto alla restituzione”.
FONTE: Fisco e tasse