Il gestore di un b&b può decidere di esercitare la sua attività imprenditoriale usufruendo del regime contabile forfettario, rispetto al quale si esaminerà in cosa ciò consista e quali siano i suoi punti di vantaggio e svantaggio.
Come noto, il regime forfettario è un regime fiscale introdotto dalla Legge 190/2014, applicabile a determinate categorie di contribuenti, come lavoratori autonomi e piccole imprese: questo regime prevede il pagamento di una imposta sostitutiva fissa, detta "forfettaria", in luogo delle tradizionali imposte sul reddito quali IRPEF e addizionali regionali e comunali. Tra i vantaggi del regime forfettario ci sono la semplificazione delle pratiche fiscali e contabili, l'assenza di obbligo di tenuta delle registrazioni contabili e la possibilità di usufruire di alcune agevolazioni, come quella relativa alla contribuzione previdenziale.
Per aderire a questo regime è necessario soddisfare determinati requisiti, come limiti di reddito e volume d'affari; inoltre, una volta scelto il regime forfettario, è importante valutarne la convenienza a seconda della propria situazione economica.
Il regime forfettario può essere applicato ai soggetti che nel corso dell’anno rispettino i seguenti requisiti:
Anche chi avvia una nuova attività può scegliere il regime forfettario, indicando nella dichiarazione IVA la presunzione di soddisfare i requisiti richiesti. L’imposta sostitutiva applicata ai ricavi viene calcolata sulla base di coefficienti di redditività previsti dalla normativa sulla base dell’attività prestata. Nelle strutture ricettive il coefficiente di redditività è pari al 40%.
Vediamo ora come vengono calcolate le imposte in un b&b che applica il regime forfettario.
Esempio pratico: Struttura ricettiva b&b regime forfettario
Ricavi 2023: 25.000 euro
Coefficiente di redditività: 40%
Calcolo base imponibile: 25.000 x 40 / 100 = 10.000 euro
10.000 euro è la base imponibile sulla quale verrà calcolata l’imposta sostitutiva, che ricordiamo essere in misura del 5% per i primi 5 anni se l’attività non rientra tra quelle già esercitate precedentemente, per poi passare al 15% dopo i 5 anni (a condizione della sussistenza dei requisiti per l’accesso al regime) Imposta sostitutiva al 5%: 10.000 x 5 / 100 = 500 euro
Imposta sostitutiva al 15%: 10.000 x 15 / 100 = 1.500 euro
Un carico fiscale decisamente lieve quello indicato nell’esempio soprastante, dove abbiamo riportato i due esempi di aliquote al 5 o al 15%; tuttavia dobbiamo ricordare che, aderendo al regime forfettario, il gestore non potrà portare in detrazione alcuna spesa né tantomeno l’IVA pagata. Questo come sorta di effetto compensativo sull’agevolazione fiscale in essere.
Le spese possono essere portate in deduzione su percentuale forfettaria, ma non come nel caso di un regime fiscale ordinario: le spese deducibili possono essere ad esempio quelle relative alle spese sostenute per l’esercizio dell’attività, come accade con l’acquisto di prodotti alimentari per la prima colazione, le spese di pulizia, l’acquisto di lenzuola etc.
Non sarà necessario elencare e documentare singolarmente le spese, semplificando dunque di molto la gestione contabile.
FONTE: Fisco e tasse